The Marbury Dynasty

Luca Mich
3 min readMar 24, 2021

Decimo episodio di Better Go Soul, il podcast di storytelling dedicato alla cultura, allo sport e alla musica black, è tutto per the Coney Island finest: Stephon Marbury.

Qui riporto un breve estratto del pezzo da cui è tratto, che potete leggere interamente su La Giornata Tipo.

Coney Island’s finest, Steph è uno dei 5 fratelli della famiglia Marbury, ognuno dei quali ha contribuito a mettere questo quartiere sulla mappa del basket americano, e nel caso di Stephon anche mondiale. 1.80 cm per 93 kg di pura potenza muscolare, Steph è stato negli anni 2000 una delle point guard più esplosive, veloci e creative dell’intera NBA, ma prima di arrivarci, si è fatto un nome indelebile proprio sui campetti di Coney, in particolare a The Garden, playground all’angolo tra Mermaid Avenue e West 25th Street circondato da projects dove negli anni i volti degli slavi hanno progressivamente lasciato il passo a quelli degli afroamericani: la gentrificazione non è ancora arrivata a Coney Island che anzi, ha visto arrivare sempre più persone in fuga dalla parte nord di Brooklyn, ormai sempre più inaccessibile a meno di non avere lavori pagati a sei cifre.

È il 2 dicembre 2007, Steph si trova al Madison Square Garden, e di strada, da quel playground che da ragazzino chiamava con il nome dell’arena più famosa del mondo, ne ha fatta parecchia. Ora parte titolare, o meglio dovrebbe farlo quando non litiga con coach Larry Brown, per i suoi New York Knicks…

Quella sera i blu arancio ospitano in casa la sua ex squadra dell’Arizona, i Phoenix Suns di Steve Nash e Mike Dantoni che dopo aver ceduto il numero 3 a New York City hanno preso il volo. Inutile dire che Steph ci tiene a ben figurare. A palazzo ci sono tutti i Marbury a vederlo tranne Don, il papà, ricoverato in ospedale. A metà partita arriva la telefonata che gela il sangue nelle vene a tutta la famiglia: Don se ne è andato, l’uomo che ha messo al mondo 7 figli di cui 5 maschi tutti rigorosamente cresciuti a cemento e pallacanestro, non ce l’ha fatta. I Marbury lasceranno il Madison per correre al suo capezzale ma a Steph la notizia la daranno solo a fine partita, che il numero 3 chiuderà con 21 punti a referto per l’ennesima sconfitta Knicks. Il periodo buio di Stephon è appena iniziato…

Se si parla di pallacanestro, nessuna famiglia di Coney Island, forse anche nessuna famiglia di Brooklyn, ma che dico, nessuna famiglia di New York City, ha più voce in capitolo di The Marbury Family: 5 figli maschi dicevamo, tutti passati per la locale Lincoln High School, tutti poi arrivati almeno al College in Division I, tutti rigorosamente indossando il numero 3 sulle spalle: quello perfetto, quello della trinità, quello del terzo occhio che devi avere in strada se vuoi sperare di uscire dal ghetto prima o poi, di dare alla tua famiglia un futuro migliore… continua su www.lagiornatatipo.com e nel podcast ;-)

Alla prossima,
Luke

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Luca Mich

Viaggiatore, copywriter, baller e vinyl digger: dal ‘95 seguo la NBA e mi nutro di black music. Scrivo di basket per La Giornata Tipo e Around The game.